Attività Chirurgica e Clinica

  • Chirurgia robotica
  • Chirurgia laser della calcolosi reno-ureterale
  • Chirurgia laser dell’ipertrofia prostatica benigna
  • Andrologia
  • Chirurgia ambulatoriale in anestesia locale
  • Biopsia prostatica trans-perineale
  • Trattamenti mini-invasivi per incontinenza urinaria
  • Circoncisione in anestesia locale
  • Uroflussometria
  • Ecografia apparato urinario
  • Ecografia testicolare e peniena
  • Ionoforesi per Induratio Penis Plastica

Fimosi

La fimosi è una condizione per la quale il prepuzio si presenta di elasticità non sufficiente per lo scorrimento e lo scoprimento del glande. Questo “restringimento” del prepuzio non è di per sé una malattia ma piuttosto una caratteristica morfologica del pene, che può causare disagi e malattie.

La cura della fimosi serrata è chirurgica. Non è infatti possibile pensare ad un progressivo allargamento del prepuzio con progressiva ginnastica di scorrimento in quanto la differenza da colmare è eccessiva e le necessità di igiene incombono il paziente. Nel caso invece della fimosi non serrata il medico deve valutare con il paziente le specifiche caratteristiche in maniera da consigliare la soluzione migliore (chirurgica / antinfiammatoria).

INTERVENTO CHIRURGICO

L’intervento indicato per la correzione della fimosi è la circoncisione, cioè l’asportazione della porzione eccedente del prepuzio responsabile del restringimento. L’intervento viene eseguito in regime ambulatoriale, senza necessità di ricovero o di degenza. L’intervento viene eseguito in anestesia locale, senza necessità di sedazione. Dopo l’intervento il paziente dovrà quotidianamente eseguire a domicilio delle medicazioni come verrà indicato ed i punti di sutura sono riassorbibili in circa 15 giorni.

Uroflussometria

L’uroflussometria è un esame volto a misurare il volume minzionale, la velocità del flusso ed il tempo richiesto per effettuare la minzione.  Tale esame rappresenta uno screening basilare nella valutazione dei disturbi dello svuotamento vescicale. Il paziente dovrà urinare in uno specifico contenitore collegato ad un apparecchio di registrazione e di elaborazione dei dati. Quando la minzione è terminata l’apparecchio stamperà un referto con tutti i valori del flusso insieme ad un grafico della minzione. L’esame viene poi corredato con una ecografia per valutare il corretto svuotamento vescicale.

Endourologia

Come si deduce dal termine, questa branca dell’urologia si occupa della diagnosi e del trattamento chirurgico delle patologie dell’apparato urinario attraverso strumenti miniaturizzati dotati di telecamera che passano all’ interno delle vie urinarie. Queste tecniche pertanto non richiedono alcuna incisione chirurgica. Attualmente è possibile trattare con questa metodica una vasta parte della patologia urologica, quali ad esempio la calcolosi reno-ureterale, l’ipertrofia prostatica benigna e le neoplasie dell’alta e bassa via escretrice in fase iniziale.

Chirurgia Laparoscopica e Robotica

Attualmente considerata lo standard di riferimento per quanto riguarda il trattamento chirurgico delle principali malattie oncologiche in ambito urologico. Infatti i principali interventi condotti con tali tecniche sono rappresentati dall’asportazione totale o parziale del rene (nefrectomia o enucleoresezione); dall’asportazione della prostata (prostatectomia radicale) e dall’asportazione della vescica (cistectomia radicale con ricostruzione urinaria). Ulteriore impiego di tali metodiche si ha anche nella chirurgia del prolasso uro-genitale femminile (colpo-sacro-pessi) e nel trattamento della stenosi del giunto pielo-ureterale (pieloplastica). Il principale vantaggio rispetto alla chirurgia laparotomica è legato alla minore invasività degli accessi chirurgici, con rapido recupero post-operatorio. Inoltre, la magnificazione dell’immagine e la possibilità di usare strumenti articolati (robotici) permette una maggior precisione del gesto chirurgico. A parità di radicalità oncologica si può infatti risparmiare maggiormente le strutture vascolo-nervose adiacenti la regione da trattare.

Biopsia prostatica

Tale procedura è necessaria in caso di sospetto clinico di tumore prostatico. Dalla letteratura si evince che tale malattia interessa il 12% della popolazione maschile, con incidenza progressiva con l’aumento dell’età. Per questo è consigliato eseguire una visita urologica annuale dopo i 50 anni insieme al dosaggio sierico del PSA (antigene prostatico specifico).

La biopsia prostatica viene eseguita in anestesia locale in sede ambulatoriale, previa adeguata preparazione. I soggetti che assumono terapia antiaggregante od anticoagulante devono essere preventivamente valutati per eventualmente sospendere o modificare tale terapia in vista della procedura.

Vi sono due tecniche di esecuzione della biopsia prostatica, quella trans-rettale e quella trans-perineale. La principale differenza consiste che nella prima l’ago da biopsia passa attraverso il retto “trans-rettale” mentre nella seconda l’ago passa attraverso un singolo accesso nella cute tra scroto ed ano, detta appunto “perineo”. Sebbene entrambe diano pari risultati in termini diagnostici, la via trans-perineale è associata a minor tasso di infezioni post-trattamento seppur necessita di maggiore anestesia rispetto alla tecnica trans-rettale.